Teletrasporto quantico del DNA

Teletrasporto quantico del DNA

Una delle utime novità  nel campo dell fisica quantistica è  l’esperimento eseguto da Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina nel 2008, che ha scoperto  lipotetica  capacità del DNA di inviare una sorta di impronta elettromagnetica di se stesso a fluidi e cellule.
Tale esperimento e la prova concreta di un “teletrasporto quantico del  DNA” riname per ora nei labboratori di  Montagnier e del suo team, fino a che la sua ricerca scientifica, non farà  apparizione nei giornali scientifici.
Oltre ai  risultati su questo presunto teletrasporto quantico, il ricercatore premio Nobel avrebbe scoperto che alcuni enzimi  possono ricreare del DNA utilizando  l’impronta eletromagnetica.
Jeff Reimers, dell’ Università di Sidney afferma che  se i risultati di tale esperimento fossero concreti tale scoperta rivoluzionerebbe i  concetti della chimica moderna facendosi strada tra gli esperimenti piu significativi degli ultimi 90 anni.
Molti ricercatori hanno reagito con scetticismo alla notizia di tale esperimento, affermado che non ci sono dati a disposizione per dimostrare la veridicità di tale scoperta.
Gli unici dati per il momento disponibili è lo svolgimento di tale processo in laboratorio, che viene effettuato utilizzando Due tubi adiacenti ma fisicamente separati tra loro che sono stati posizionati all’interno di una bobina di rame, e sottoposti ad una frequenza elettromagnetica molto debole. L’apparato è stato isolato dal campo elettromagnetico terrestre per evitare interferenze. Il primo tubo conteneva un frammento di DNA lungo circa 100 basi; il secondo conteneva invece acqua pura.
Dopo 16-18 ore, entrambi i campioni sono stati indipendentemente sottoposti ad una reazione a catena della polimerasi (PCR), un metodo comunemente utilizzato per amplificare tracce di DNA utilizzando degli enzimi (DNA-polimerasi) per creare diverse copie del materiale genetico originale. Il frammento genetico è stato rilevato in entrambi i tubi, anche se il secondo conteneva soltanto acqua.
Questo fenomeno si sarebbe verificato soltanto quando la soluzione originale di DNA è stata sottoposta a diverse cicli di diluizione prima di essere piazzata all’interno del campo magnetico. In ogni ciclo, il DNA è stato diluito con un rapporto 1 a 10, e quello che è stato definito “DNA fantasma” è stato recuperato solo dopo 7-12 diluizioni dell’originale, e non a concentrazioni estreme simili a quelle utilizzate per l’omeopatia.
Felix Franks, chimico che ha studiato l’acqua nel corso della sua carriera accademica, afferma che sulla base dei suoi studi  che le rezioni ottenute  nel eperimento non sono accettabili poiche  La struttura si distruggerebbe istantaneamente poichè l’acqua non ha memoria perciò non si puo fare un imprintig e recuperarlo piu tardi.
Un collega di Montagnier  Giuseppe Vitiello,  dell’Università di Salerno  sostiene invece che i risultati siano affidabili e che è molto importante che altri gruppi replichino l’esperimento.

Una delle utime novità  nel campo dell fisica quantistica è  l’esperimento eseguto da Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina nel 2008, che ha scoperto  lipotetica  capacità del DNA di inviare una sorta di impronta elettromagnetica di se stesso a fluidi e cellule.
Tale esperimento e la prova concreta di un “teletrasporto quantico del  DNA” riname per ora nei labboratori di  Montagnier e del suo team, fino a che la sua ricerca scientifica, non farà  apparizione nei giornali scientifici.

Oltre ai  risultati su questo presunto teletrasporto quantico, il ricercatore premio Nobel avrebbe scoperto che alcuni enzimi  possono ricreare del DNA utilizando  l’impronta eletromagnetica.
Jeff Reimers, dell’ Università di Sidney afferma che  se i risultati di tale esperimento fossero concreti tale scoperta rivoluzionerebbe i  concetti della chimica moderna facendosi strada tra gli esperimenti piu significativi degli ultimi 90 anni.
Molti ricercatori hanno reagito con scetticismo alla notizia di tale esperimento, affermado che non ci sono dati a disposizione per dimostrare la veridicità di tale scoperta.
Gli unici dati per il momento disponibili è lo svolgimento di tale processo in laboratorio, che viene effettuato utilizzando Due tubi adiacenti ma fisicamente separati tra loro che sono stati posizionati all’interno di una bobina di rame, e sottoposti ad una frequenza elettromagnetica molto debole. L’apparato è stato isolato dal campo elettromagnetico terrestre per evitare interferenze. Il primo tubo conteneva un frammento di DNA lungo circa 100 basi; il secondo conteneva invece acqua pura.
Dopo 16-18 ore, entrambi i campioni sono stati indipendentemente sottoposti ad una reazione a catena della polimerasi (PCR), un metodo comunemente utilizzato per amplificare tracce di DNA utilizzando degli enzimi (DNA-polimerasi) per creare diverse copie del materiale genetico originale. Il frammento genetico è stato rilevato in entrambi i tubi, anche se il secondo conteneva soltanto acqua.
Questo fenomeno si sarebbe verificato soltanto quando la soluzione originale di DNA è stata sottoposta a diverse cicli di diluizione prima di essere piazzata all’interno del campo magnetico. In ogni ciclo, il DNA è stato diluito con un rapporto 1 a 10, e quello che è stato definito “DNA fantasma” è stato recuperato solo dopo 7-12 diluizioni dell’originale, e non a concentrazioni estreme simili a quelle utilizzate per l’omeopatia.
Felix Franks, chimico che ha studiato l’acqua nel corso della sua carriera accademica, afferma che sulla base dei suoi studi  che le rezioni ottenute  nel eperimento non sono accettabili poiche  La struttura si distruggerebbe istantaneamente poichè l’acqua non ha memoria perciò non si puo fare un imprintig e recuperarlo piu tardi.
Un collega di Montagnier  Giuseppe Vitiello,  dell’Università di Salerno  sostiene invece che i risultati siano affidabili e che è molto importante che altri gruppi replichino l’esperimento.

Luc Montagnier ha annunciato che all’inizio del mese di gennaio 2011, a 78 anni, egli assumerà la direzione di un nuovo istituto di ricerca presso l’Università Jiaotong a Shanghai.Ha intenzione di studiare le onde elettromagnetiche che vengono emanate dal DNA altamente diluite di vari agenti patogeni, che possono rivelare l’origine batterica o virale di molte condizioni, tra cui l’autismo e il morbo di Alzheimer.

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